Continuiamo il nostro approfondimento nel mondo delle affiliazioni con i termini più usati in termini di “costo per“. Abbiamo visto nello scorso articolo il CPM, un metodo oramai in disuso, e il CPA, un metodo che sta invece prendendo piede, mentre stiamo vedendo ora il CPC,
costo per click, un metodo pubblicitario in cui il rischio da parte
dell’operatore pubblicitario è quanto pagare per ogni clic sul proprio
annuncio.
Questo obbliga gli operatori a fare in modo che l’annuncio sia
importante in merito a ciò che viene offerto, in modo che abbia solo
clic che possano avere delle buone possibilità di trasformarsi in azioni
concrete. Al tempo stesso, l’editore, ovvero chi ha un sito web, si
assume la responsabilità di visualizzazione della pubblicità in
posizioni appropriate in modo che la stessa possa ricevere dei click.
Nessun click, assenza di ricavi. Si tratta di una formula molto semplice
per entrambe le parti.
Questa ripartizione dei rischi e la semplicità in termini di prestazioni, è il motivo per cui il CPC è diventato così popolare. E’ stato un grande successo per Google,
che oggi genera la maggior parte dei suoi miliardi di entrate
semplicemente con AdWords. Nel caso degli annunci sui risultati dei
motori di ricerca, Google è in realtà l’editore. Un intero settore di
marketing è nato intorno a questo modello pubblicitario, in cui le
aziende di grandi nomi pagano delle aziende di marketing per gestire le
loro campagne pubblicitarie. Queste campagne CPC sono talmente un
successo che c’è stato un cambiamento notevole nella pubblicità online.
L’unico problema è che si è soggetti a frode di click.
Cioè, è possibile costruire delle reti di persone che cliccano sugli
annunci senza alcun interesse per il prodotto o per il servizio venduto.
La motivazione può essere quella di far aumentare i costi della
pubblicità, per portare alcune società fuori dalla competizione, oppure
può essere un tentativo di generare delle entrate facendo clic sugli
annunci che compaiono sul proprio sito. Google ha sempre fatto un ottimo
lavoro per combattere questo tipo di frode, tanto che comunque c’è un
grande livello di fiducia intorno alla pubblicità CPC del motore di
ricerca di Mountain View.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia il tuo commento